Non mi piace citare me stesso, però questa volta (prometto che è l’ultima) dovete permettermelo. Quando, nel 2011, scrissi Mani Bucate stimai il totale dei trasferimenti dal pubblico al privato, cioè dal bilancio di Stato e amministrazioni locali alle imprese private, in 30 miliardi l’anno. Per aver scritto quel numero sono stato attaccato da tutti coloro che avevano le mani in pasta. Dall’allora presidente della Confindustria Emma Marcegaglia, da alcuni ministri, compreso Giulio Tremonti, dai sindacati, e da qualche solone da rimorchio. Per tutti il valore dei trasferimenti dal bilancio pubblico al bilancio alle aziende private non andava oltre ai 4 miliardi l’anno. La Marcegaglia parlò in modo offensivo di “informazioni distorte”, di cattivo giornalismo e di dati manipolati. Allora dedico alla signora Marcegaglia, ai ministri di allora e ai soloni che ancora oggi sparano boiate sui giornali copiando dal mio libro i numeri e le cifre che poi gli sono serviti per compilare un ridicolo “rapporto” sui trasferimenti dello Stato alle aziende private (sì, Giavazzi) questa citazione. E’ tratta dal monumentale rapporto del ministro Piero Giarda sulla spesa pubblica. A pagina 229 del rapporto si legge: “L’ammontare complessivo dei trasferimenti alle imprese è stato, nel 2011, pari a 32.899 milioni di euro con 15.005 milioni erogati dallo Stato e 17.168 milioni erogati dalle Amministrazioni locali”. Parafrasando Marchionne, “non voglio che mi si dica scusa per questo, ma neanche che mi si dica che alla Confindustria è per il libero mercato quando invece difende chi succhia soldi pubblici facendo poi la morale agli italiani perchè sono poco flessibili, poco liberali e vogliono solo il posto fisso”.
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